7 milioni di italiani in sovraindebitamento: cosa dice la legge oggi
- geremialanzani4
- 3 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 ott

Quando sentiamo dire “7 milioni di italiani in sovraindebitamento”, non è solo una cifra: è un segnale forte che qualcosa non funziona. Ma cosa rivelano i dati, e cosa cambia con le normative più recenti?
Dati recenti ed effettiva diffusione
In Italia si stima che oltre 7 milioni di persone siano in condizione di sovraindebitamento.
Secondo un’indagine di Finsight, il 21 % delle persone indebitate ha un debito superiore a 40.000 €
Sempre da Finsight: il 71 % delle persone in situazione critica è uomo.
Il report dell’OCC (Organismi di Composizione della Crisi) segnala nel 2023 un incremento del numero di istanze presentate: la liquidazione controllata è la procedura più utilizzata (circa il 75 %).
Nel 2022, gli OCC hanno gestito richieste con un valore complessivo stimato in circa 40 milioni di euro tra attivo e passivo.
Questi numeri confermano che il sovraindebitamento è una crisi reale, che colpisce persone e famiglie di vario profilo, non solo chi “era già in difficoltà”.
Le novità normative: cosa è cambiato (e che cosa cambia)
Le procedure di gestione della crisi da sovraindebitamento sono state integrate all’interno del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), con modifiche e aggiornamenti successivi.
Ecco i punti principali da conoscere:
È stata istituita la figura del debitore incapiente, che può ottenere esdebitazione dei debiti residui qualora non abbia beni o redditi disponibili.
Il Decreto Correttivo ha modificato l’art. 65 C.C.I.I., imponendo limiti più severi all’accesso a procedure quali il concordato minore e la ristrutturazione mediante domande “in bianco”.
In ambito di ristrutturazione del debito per consumatori, è stato rimosso il riferimento al “valore di mercato” come parametro per calcolare la falcidia, semplificando la decorrenza del piano.
Il Codice ha rafforzato le regole di meritevolezza e buona fede: il debitore deve dimostrare di non aver agito con dolo o colpa grave nella genesi del debito.
Sono state chiarite le categorie che possono accedere: consumatori, professionisti, piccoli imprenditori e imprese agricole (entro certi limiti).
La normativa ha introdotto garanzie maggiori di trasparenza nella rendicontazione del percorso e nella gestione degli atti che incidono sul patrimonio del debitore.
In sintesi: il quadro normativo oggi è più organico, con strumenti più definiti e controlli maggiori, al fine di tutelare sia il debitore sia i creditori.
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